Creatività: “Se fossi…”, ad ognuno il suo stile, “dot to dot”.

Stile è davvero un parolone in tutti i sensi ed è anche un concetto di vastissima applicazione, utilizzato nel campo delle arti, delle lettere, nella moda, nell’architettura, nella pittura e nei fenomeni sociali nonché caratteriali.

Da sempre l’essere umano ha cercato o di conformarsi, unendosi per ideologie, scelte e moda alla massa o di distinguersi per spiccare o differenziarsi dalla maggior parte dei simili.

Fortunatamente Madre Natura possiede creatività e fantasia illimitate, ed in effetti, in tutto il creato, ce n’è per tutti i gusti.

Ogni essere vivente, ogni creatura, porta con sé parecchi stili e tratti morfologici, alcuni ereditati, altri fatti propri per scelta, sia essa conscia o meno.

Buona parte del kit iniziale del nostro look purtroppo non viene da noi opzionato, ma ce lo ritroviamo: i lineamenti e i colori somatici genitoriali ma anche quelli indicativi del luogo di nascita o di appartenenza, la lingua parlata o particolari accenti e dialetti regionali, il periodo storico in cui si decide di incarnarsi, l’educazione o il modo di pensare della famiglia, insomma, un nostro “apparire” di base, che ci piaccia o meno, ce lo ritroviamo e spesso siamo costretti a combatterci o a farci i conti per una vita intera.

Voler essere più alti o più magri, con capelli lisci invece che ricci, o magari semplicemente con i capelli e non pelati, coraggiosi e spavaldi invece che remissivi e paurosi, istrionici e non timidi, sportivi anziché pigri, sono solo alcuni esempi di quanto sia difficile accettarsi per quello che si è.

Fortunatamente dal punto di vista estetico, molto è stato fatto per offrire svariati trucchi ed espedienti per migliorare se stessi ed il proprio stile; dagli interventi di chirurgia estetica, ai ritocchi a Photoshop, passando per i reggiseni push up e al trucco-parrucco c’è solo l’imbarazzo della scelta per chi voglia migliorare o cambiare il proprio look.

Crescendo vita ed esperienze fanno si che lo stile vari in base agli anni, alle mode, ai gusti, ai condizionamenti mentali e di tutto e di più è stato proposto e riproposto in modo ciclico; dai pantaloni a zampa degli anni 70, ai vestiti dei paninari, all’attuale mascherina, già diventata un accessorio parte integrante della nostra moda, diciamo che ne abbiamo davvero viste un pò di tutti i colori, e per fortuna!

Superato e sopportato il taglio a scodella tipico degli anni in cui la mamma ti tagliava i capelli, superati gli orribili vestiti che ti obbligavano ad indossare perché magari regalati o passati dai fratelli maggiori, appena raggiunta la maturità, ogni individuo diventa il primo e solo responsabile dell’immagine di se stesso che vuole trasmettere al mondo.

Scelte quotidiane decidono non solo come siamo, ma spesso come vorremmo essere e queste scelte imprimono il nostro stile, che ne siamo consci o meno. 

Il gesticolare, il modo di portare i capelli, il tipo di vestiti, colori o accessori scelti, sono tutte componenti di un linguaggio non verbale che arriva al prossimo prima ancora di conferire con lui.

L’abito come sempre fa il monaco, per questo va costantemente curato ogni dettaglio della propria persona, della propria immagine, del proprio prodotto, o della propria attività, questo a prescindere dalle risorse economiche a disposizione. Basta anche poco, l’importante è che sia ben fatto!

Ogni individuo è responsabile del proprio stile personale, ma quando intraprendi un lavoro come il mio, diventi responsabile del look di tutti quelli che si rivolgono a te. Devi essere veramente camaleontico, saperti adattare al meglio allo stile e ai tanti stili differenti che vengono richiesti nel mondo dal business. 
Distinguersi per non estinguersi.

Tutto il processo avviene “dot to dot“, unendo tanti puntini, tutti di massima importanza.

Dallo studio iniziale, alla fase creativa, a quella esecutiva per arrivare al prodotto finale, affidarsi ad un professionista, per la cura della propria immagine, non solo è necessario, ma anche doveroso se si vuole emergere in un mercato concorrenziale dove tutti sembrano saper fare tutto.

Lo studio comunicativo di tutti i settori in cui si va a lavorare è di fondamentale importanza. La fase iniziale di ricerca richiede tantissimo tempo, ma è solo attraverso la ricostruzione storica e attuale di tutto quello che graficamente è stato creato ed immesso nel mercato che si possono mettere le giusta fondamenta per una comunicazione di design, funzionale, con posizionamento mirato, oltre che bella.

Superata la prima fase di studio e ricerca, arriva (sempre che non sia già arrivata prima) l’idea o l’ispirazione.

Come sempre ripeto, la creatività è un dono che ho ricevuto, così come l’essere una Multiversiana mi ha aiutato tantissimo nelle trasformazioni creative lavorative, ed imparare a “calarsi nella parte“, trasformandosi, rendendo vivo, perfetto e funzionale oltreché bello un qualsiasi cosa ti si presenti innanzi, è una delle cose più difficili e belle del mio lavoro (e di fatto, di bravi creativi, così come di bravi attori, ce ne sono pochi, di mediocrità o approssimazione invece è pieno il mondo…).

Anche la fase finale di preparazione e consegna degli esecutivi è di basilare importanza.

Fornire ad eventuali collaboratori, che siano stampatori o programmatori web, degli esecutivi ben fatti e già pronti, senza bisogno di ulteriori interventi o modifiche, velocizza il lavoro ed è segno di professionalità ed esperienza.

Nell’era moderna dell’improvvisazione-approssimazione non si insegna più la precisione nella costruzione dei file, a partire dal lay-out iniziale fino alla creazione del pacchetto finale, con le dovute caratteristiche necessarie per la produzione; concetti semplici come quadricromia, abbondanze, risoluzione, quartini, cianografiche, cromaline o avviamenti macchina sembrano concetti diventati obsoleti nell’era moderna, ma di praticità e attualità quotidiana nel mondo del lavoro.

Per questo, come sempre, consiglio di affidarvi a dei professionisti per la cura della vostra immagine, di qualsiasi cosa vi occupiate.

Il “fai da te” così come “l’ha fatto l’amico mio” non porta mai a buoni risultati proprio perché non si hanno la preparazione e le basi, nonché l’esperienza per seguire l’iter del “dot to dot” necessario affinché si produca un buon lavoro.

Sia che ti debba occupare della grafica o dell'immagine di un bullone, di una scarpa, di un panino, di qualsiasi prodotto, bene o servizio devi essere in grado di farlo al meglio, al top del potenziale di resa, posizionamento e guadagno.

Essendo una Multiversiana mi sono divertita a giocare al “Se fossi”, trasformando Acquadesign, e giocando sul concetto di “dot” = “punto” = “pixel” (per parlare la lingua grafica), goccia di colore, goccia di Acqua, di Acquadesign… “Se fossi… una bottiglia, o un contenitore per liquido?”. Ad ognuno il suo stile!

Condivido questo viaggio creativo, visivo ed emozionale con voi, offrendovi questo spunto di riflessione:

"Se fossi... tu, chi o cosa vorresti essere?".

ACQUADESIGN

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